Una domenica indimenticabile

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In questo ultimo periodo mi sono svegliato sovente la mattina dopo aver fatto dei sogni sui risultati della maratona. Forse lo stress causato dalle pressioni di dover fare dei risultati buoni mi hanno un po’ innervosito. Sognavo sovente di trovarmi al traguardo della maratona di Berlino col tempo di 2h15′. E tutte le volte pensavo agli italiani che correvano così forte e pensavo “chissà se un giorno riuscirò anche io a correre su quei tempi”.

Domenica a Firenze il sogno si è trasformato in realtà.
Ma partiamo da lontano….
Lo scorso anno prima dell’esordio a Milano il mio allenatore disse che si poteva già esordire con 2h18′. Non sapendo cosa mi aspettasse ero partito bello forte ma al 26º km punte al fegato e crisi mi avevano rallentato facendomi arrivare al traguardo in 2h20’03”. Tempo che mi portò ad essere vice campione italiano dietro a Danilo Goffi. Io avevo corso, come sempre, la mia modesta gara ma tutti da quel giorno avevano iniziato a vedermi in modo diverso. Dicevano che potevo fare molto meglio. Mi avevano messo un po’ di pressioni che fino ad allora non avevo sentito avendo corso sempre in secondo piano e solo per divertimento. Volevo correre una seconda maratona e la scelta cadde a Torino 2014. La preparazione fu deludente in quanto mi venne un problema al muscolo piriforme del gluteo e mi limitò negli allenamenti. Oltre i 3’20” al km di passo non potevo andare per forti dolori. Tutto questo a 2 mesi dalla gara. Si credeva non portassi neanche a termine la fatica ma chiusi all’ottavo posto con 2h22’49”. Niente di importante ma nonostante tutto fu un’altra maratona chiusa.
Nella preparazione invernale ripresi piano piano e gli acciacchi passarono in modo graduale. Nonostante tutto mi mancava qualcosa. Mi mancava la velocità che avevo prima di Milano.
Così chiesi a Rondelli di allenare nuovamente la velocità. Per tutta l’estate corsi più qualità e meno quantità. Da Agosto iniziammo ad aumentare il chilometraggio ma senza mollare le sedute più veloci. È stata la scelta giusta.
Da settembre, inoltre, chiesi al reparto nel quale lavoro, il Treno di laminazione della Cogne Acciai Speciali, di non fare le notti fino alla maratona e di “mangiarmi” 1/2 giorni di ferie a settimana per poter doppiare le sedute di allenamento. Mi dissero di sì anche se mi venne detto che non era un centro sportivo, ma per fortuna mi diedero la possibilità di farlo.
La preparazione ha continuato nel modo migliore fino a 10 giorni prima di Firenze, dove la stanchezza si è fatta sentire con febbre a 38° ma soltanto per un giorno. Da lì ho iniziato a scaricare fino al giorno prima della gara con soltanto due allenamenti più impegnativi, ma nulla di estremo. Ero preoccupato, avevo rinunciato ai Campionati Italiani a Ravenna tre settimane prima perché volevo un riscontro cronometrico di buon livello. Sapevo di valere 2h17′ ma la tensione per aver voluto fortemente correre questa maratona era alta. Se sbagliavo avevo sbagliato tutto io. E questo non mi andava perché quando faccio una scelta la faccio con uno scopo ben preciso.
Il sabato, io e Dario Rognoni, siamo arrivati all’Expo Maratona per il ritiro pettorali. Nella busta credevamo di trovare anche il pass che ci avrebbe permesso di entrare nella caserma dei carabinieri insieme ai top runner e scaldarci con tranquillità ed essere poi trasferiti in zona partenza dieci minuti prima dello sparo. All’interno, però, non abbiamo trovato nulla. A quel punto abbiamo girato per un’ora all’interno del padiglione alla ricerca dell’organizzatore Fulvio Massini senza trovarlo. Quando le speranze ormai erano svanite lo abbiamo visto sul palco a presentare i migliori atleti in gara. Così Dario si è proiettato verso di lui per farseli dare ed ha dovuto sudare parecchio. Prima gli è stato detto che dovevamo arrivare prima, poi che i pass erano finiti e alla fine glielo voleva dare soltanto a lui. Per fortuna, è riuscito a farselo dare anche per me. Dal palco, Massini, ci ha detto di presentarci alle 9 la mattina seguente davanti all’albergo. Qualcosa non ci tornava visto che la partenza era fissata per le 9.15. Così, visto che a Firenze vi era anche il nostro tecnico Giorgio, gli abbiamo chiesto di indagare ed infatti l’appuntamento era per le 7.45 nel loro albergo. E meno male che Giorgio e la moglie dormivano nell’hotel dei migliori atleti così ci hanno inserito loro i nostri rifornimenti personalizzati la mattina, consentendoci di stare più tranquilli e non dover alzarci prestissimo andando alle 6.30 di mattina ad effettuare questo procedimento.
Dopo una corsettina serale ed aver cenato siamo andati a riposarci.
Domenica mattina alle 7.45 eravamo al ritrovo dei top runner. Dopo l’appello tutti in caserma al caldo. Riscaldamento, sistemazioni varie e via verso la partenza.
Ore 9.15 lo sparo della 32ª edizione della Firenze Marathon. Subito gruppetto di testa dei kenyani con all’interno un norvegese ed alcuni marocchini. Io ho tirato il secondo gruppo per alcuni km poi mi sono accodato. Correvo facile e mai impiccato. Non guardavo mai il tempo di ogni km perché mi interessava solo stare con loro visto che stavo bene. Al 10º km leggo sul display fisso della gara 31’22”. Subito non ci faccio caso poi mi dico “ma è il tempo di passaggio fatto a Cremona in occasione della Mezza…”
Lì inizio a pensare di aver fatto una cazzata ma visto che le gambe girano, perché non provarci. Prendo il rifornimento ma mi cade. Panico……mi fermo, mi giro, la raccolgo e sento un piccolo bloccaggio delle dita del piede sinistro. Il gruppo allunga così cerco di tornare sotto con un cambio di ritmo. Rientrato sugli altri riesco a recuperare fiato ed a bere. Il ritmo cala e io non voglio mollare così mi metto davanti e tengo il ritmo alto. Al 18º km sento dei campanacci e delle urla. I sostenitori di Aosta iniziano a sentirsi. Klaus, Lea, Giovanni ed Alessandra ad urlare su una curva. Giro l’angolo e vedo Jean Paul, Marco, Kristian ed Arturo con uno striscione “VAI RENATO RESISTI AL LATTATO” e mi sono esaltato. Km 20 guardo il garmin e leggo 1h03’20”. Continuo a stupirmi ma continuo. Mezza maratona passaggio in 1h06’58″…..quasi primato stagionale per 1 secondo sulla distanza dei 21.097…e sto bene. Saluto papà ed il presidente delle Alpi Apuane Graziano Poli e continuo. Rondelli dietro in moto mi urla “vai senza paura che è il tuo giorno….”
Rimaniamo io ed un marocchino allenato da un certo Vaiani Lisi che non conosco.
Al 24º km un crampo forte alle dita del piede mi blocca in mezzo alla strada. Il marocchino scappa di 100/200 metri. Il suo allenatore che lo seguiva in bici ha iniziato a darmi consigli, tenermi le borracce del rifornimento ed incitarmi. Mi riprendo un po’ e così iniziò di nuovo a correre meglio. Tengo sempre quell’atleta alla stessa distanza. Al passaggio del km 30 passo un Kenyano in difficoltà e leggo sul monitor 1h35’49″…tempo incredibile che non mi spaventa per niente. Continuo a puntare ogni rifornimento (ogni 5 km) per farmi passare più velocemente il tempo. Sento Rondelli che mi urla, sento anche papà e Graziano. Siamo al 33° km e Giorgio mi urla dei tempi e poi dice “va beh dai non facciamo ancora calcoli”. Continuo col mio passo e scavalco anche il 35º km. Il marocchino si avvicina sempre più ed al 37º km lo prendo. Mi viene però la fitta al fegato che ormai conosco bene..rallento e lo fa anche questo mio compagno di gara. Al 40º km il dolore si sente meno così aumento e lo stacco. L’ultimo km intravedo un’altro Kenyano davanti a me e cerco di tornargli sotto. Vedo Wladj Viérin e la fidanzata Anondy che mi fanno il tifo. Ultimi 500 metri sento il tifo dei miei compagni con lo striscione VAI RENÉ e la bandiera della Valle d’Aosta. La prendo al volo e me la tengo fino al traguardo dove la sventolo felice non solo per il 7º posto assoluto e 1º italiano ma anche per il super tempo. Infatti, girato l’angolo degli ultimi 50 metri leggo sul display 2h15’…capisco che andrò sotto le 2h16′. Tempo finale 2h15’49” che vale la sesta piazza stagionale degli italiani dietro ai professionisti Daniele Meucci, Stefano La Rosa, Jamel Chatbi, Ruggero Pertile e Domenico Ricatti.

Per i ringraziamenti riporto quelli fatti sul mio profilo Facebook:

“[…]
Un ringraziamento doveroso va comunque al reparto della Cogne Acciai Speciali che, nel limite del possibile, mi agevola togliendomi in parte il turno della notte, visto che è quello per me più pesante per i recuperi e per gli allenamenti.
Grazie a papà Ettore che mi dà la possibilità di allenarmi nonostante tutti i lavori che vi sono da svolgere in campagna.
Grazie a mamma Tiziana che mi fa trovare sempre tutto pronto.
Grazie al coach Giorgio Rondelli che mi segue dal 2009, da quel giorno che Lyana Calvesi mi portò ad incontrarlo per la prima volta al famoso xxv aprile di Milano, e che mi ha cresciuto portandomi a correre per la sua società, il Cus Pro Patria Milano, lasciando un po’ a malincuore la Sandro Calvesi.. Ma sono contento della scelta intrapresa.
Grazie al gruppo di allenamento di Milano, i Qt8RondelliBoys che, anche se scendo molto poco ad allenarmi con loro, sono sempre super bravi e ti danno una mano nei lavori più duri.
Grazie ai ragazzi di Aosta che si attaccano nei miei allenamenti tirandomi e comunque facendo gruppo in modo da far passare più serenamente possibile gran parte dei lavori.
Grazie al tifo delle famiglie Rognoni / Colombo presenti a Firenze per tifare capitano Dario Rognoni che ha chiuso in 2h23′ la sua fatica a 41 anni.
Grazie ai supporter scesi da Aosta per farmi un tifo incredibile nelle vie di Firenze. Senza di voi sarebbe stato più noioso..grazie a Klaus Mariotti, Lea Cavagnet, Giovanni Pensiero, Alessandra Filindeu, Jean Paul Perret, Marco Ranfone, Kristian Cabras, Arturo Rosaire, Wladj Viérin e Anondy Lettry, zia Maura e zio Luigi.
Grazie a Vaiani Lisi che, dal 25° al 35º km, vedendomi in leggera difficoltà per i crampi e senza sapere chi fossi mi ha supportato con consigli utili.
Grazie ad Adidas che per tutta la stagione mi ha fornito materiale fenomenale per ogni tipo di situazione.
[…] Questo risultato è importante per me e chi mi sta intorno e mi segue ma soprattutto per tutti i ragazzi che sono convinti che lavorando non si ottengono risultati ma bisogna solo essere in un centro sportivo. È vero, per arrivare a livelli discreti è difficilissimo conciliare lavoro e sport ma ci si possono togliere grandi soddisfazioni anche lavorando. Bisogna avere solo grande testa, voglia di soffrire e di ottenere qualcosa di importante. Mai abbattersi quando le cose non vanno perché dopo la tempesta arriva sempre il sole. Ricordatevelo..”

Classifica Firenze Marathon

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Informazioni su René Cunéaz

Nato ad Aosta il 14/02/1988 ho iniziato a praticare lo sport con lo sci di fondo all'età di 4 anni. A 14 sono entrato nel comitato regionale ASIVA cercando di svolgere al meglio studio e sport. A 18 anni ho conquistato 2 medaglie di Bronzo ai campionati Italiani Junior nella 10 km a Tecnica Classica e nella Double Pursuit 7.5 km a Tecnica Classica + 7.5 km a Tecnica Libera alle spalle di Dietmar Noeckler e Fabrizio Clementi e davanti a Mattia Pellegrin i quali hanno poi esordito in coppa del mondo. In me nessuno ha creduto e non sono stato preso in considerazione da un centro sportivo. Ho chiuso la mia carriera da fondista col terzo posto alla gran fondo Marcia Gran Paradiso di 45 km a Cogne e ho conseguito il diploma da maestro di sci nordico. Da quel giorno mi sono dedicato, lavorando, all'atletica leggera. I risultati sono migliorati ogni anno su distanze sempre più lunghe fino all'esordio in maratona nel 2014. Questo blog nasce per tenere informati tutti gli amici e appassionati dei miei risultati sportivi. Primati personali: _ 800 - 1'59''32 - Torino 2009 _ 1500 - 3'53''72 - Milano 2012 _ Miglio - 4'29"66 - Aosta 2015 _ 2000 - 5'33''68 - Milano 2013 _ 3000 - 8'16''76 - Milano 2020 _ 3000 siepi - 9'31''07 - Torino 2013 _ 5000 - 14'14''87 - Losanna 2020 _ 10000 - 29'48''94 - Milano 2021 _ 10 km Strada - 29'50" - Canelli 2019 _ Maratonina - 64'55'' - Trino 2020 _ Maratona - 2h12'48'' - Siviglia 2022

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